Confsal-Unsa si schiera e appoggia il ddl 857 (Damiano) per la flessibilità

Massimo Battaglia, segretario generale dell’Unione nazionale sindacati autonomi Confsal-UNSA ha sottolineato la necessità di “intervenire sul sistema previdenziale modificando gli aspetti più rigidi della Legge Fornero introducendo dei margini di flessibilità per l’accesso alla pensione, così anche da facilitare il necessario ricambio generazionale”.

“Abbiamo in più occasioni – si legge nel comunicato diffuso da Battaglia – invocato un sistema flessibile che, pur nell’alveo di premialità e penalizzazioni, consenta alle lavoratrici e ai lavoratori (pubblici, privati) di programmare i tempi di uscita dal lavoro; superando quindi lo stato di insicurezza e instabilità conseguente allo spostamento, sempre più in avanti, dei requisiti per l’accesso alla pensione dettato dalle riforme che si sono succedute dal 2008 al 2011”.

“Ci convince la proposta sulla flessibilità contenuta nel DDL857, che prevede l’accesso alla pensione all’età di 62 anni e un minimo di 35 anni di contributi a cui si accompagna un sistema penalizzante/premiante fino ai 70 anni di età e 40 anni di contributi, così come condividiamo appieno la proposta di accesso alla pensione con 41 di anzianità contributiva indipendentemente dall’età anagrafica”.

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Infine la Confsal-UNSA “si associa ai Comitati per la promozione del DDL n. 857 e appoggerà tutte le iniziative volte ad affermare i principi in esso contenuti”.

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