Rizzetto: Opzione Donna estesa agli uomini

“Esiste la parità di diritti e l’uguaglianza sociale, principi fondamentali di uno Stato che si possa definire, almeno, civile”. Così Il vicepresidente della Commissione lavoro alla Camera, Walter Rizzetto in un post su Facebook.

“È per questo che mi sono deciso a presentare una risoluzione che vada ad impegnare il Governo ad estendere, come buona pratica e senza nulla togliere alle donne, il sistema ‪#‎opzionedonna‬ anche ai soggetti di sesso maschile. A breve la depositerò per iniziare almeno l’iter in Commissione Lavoro”.

“La buona Politica mette le giuste risorse nei posti giusti e penso che qualche denaro, oltre ed extra al contatore, possa essere messo in questo progetto”.

“I casi paralleli che vedono nelle stesse condizioni donne e uomini, devono essere posti sotto osservazione, sanati e risolti in modo eguale. Altrimenti si rischia una discriminazione al contrario. Tutto questo, rinnovo, senza toccare quanto già normato nel cosiddetto contatore“.

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“Con l’Opzione donna si riconosce il diritto alle lavoratrici di andare in pensione con requisiti più favorevoli, accettando che la pensione sia calcolata con il sistema contributivo, anziché retributivo; si ritiene, dunque, necessario promuovere idonei provvedimenti affinché il regime sperimentale in questione venga esteso ed applicato anche agli uomini. Ciò al fine di eliminare la discriminazione che caratterizza l’istituto in questione non prevedendo la medesima possibilità per gli uomini di optare per una pensione calcolata in base al regime contributivo, accedendo al trattamento in anticipo rispetto ai criteri ordinari previsti in materia; tra l’altro, vista la palese illegittimità di una norma che attua una evidente discriminazione tra uomini e donne, i lavoratori in possesso dei requisiti previsti dall’art. 1, comma 9 della legge 243 del 2004, già sarebbero legittimati a presentare istanza per il diritto alla pensione di anzianità anticipata impegna il Governo ad adottare provvedimenti affinché sia esteso anche agli uomini il regime sperimentale previsto all’art. 1 comma 9 della legge 243/2004”.

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