Damiano: Governo apra a confronto su flessibilità; su pensioni d’oro serve strada diversa
“Il tema della flessibilità delle pensioni sta tornando al centro della discussione: di questo siamo molto soddisfatti perché ci stiamo battendo da anni su questo argomento e sulle salvaguardie degli esodati. Una sollecitazione al governo viene oggi dal Presidente dell’Inps e soprattutto dalla decisione di CGIL, CISL e UIL di avviare una stagione di mobilitazioni territoriali sulla previdenza, a partire dal mese di aprile. Il Governo è a conoscenza delle nostre proposte e ci auguriamo che possa iniziare a breve un confronto. Il 2016 deve diventare l’anno della flessibilità previdenziale e, al tempo stesso, l’occasione per affrontare problemi rimasti insoluti da troppo tempo: ottava salvaguardia, ricongiunzioni, lavoratori precoci e lavori usuranti ed il monitoraggio, a settembre, dei risultati di Opzione Donna”. Così in un comunicato il deputato del PD Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro.
“Oggi – continua il deputato PD Cesare Damiano -, nel corso dell’audizione dell’Inps sulle ‘pensioni d’oro’ in Commissione Lavoro della Camera, abbiamo avuto conferma di ciò che già sapevamo: che il ricalcolo contributivo delle pensioni per tutti i lavoratori non è possibile”.
“Non si tratta di un difetto imputabile all’Istituto, ma del fatto che le leggi sulla previdenza che si sono susseguite dai lontani anni ’60 prevedevano diverse modalità di calcolo” spiega il parlamentare, precisando: “Prima del 1968 come è stato ricordato, le famose ‘marche’ settimanali o mensili erano la regola e non necessariamente erano calcolate sulla retribuzione realmente percepita. Quei dati, inoltre non sono mai stati informatizzati, in quanto non era necessario all’epoca avere un supporto diverso da quello cartaceo. Il discorso per il pubblico impiego riguarda l’intera categoria per la specifica modalità di calcolo adottata che prevedeva, fino al 1992, l’esclusivo riferimento agli anni di servizio e all’ultima retribuzione per il calcolo della pensione”.
“Di fronte a questi dati tecnici oggettivi che l’Inps aveva già fornito alcuni anni fa in audizione, ma che abbiamo voluto nuovamente verificare, tutti i gruppi politici della Commissione hanno convenuto sulla necessità di trovare una strada diversa da quella del ricalcolo indicata dalla proposta di legge di Fratelli d’Italia in quanto non concretamente realizzabile” conclude l’esponente dem.