Baretta: Tra delusioni e speranze

Riforma Fornero

“Il Governo sta lavorando per una modifica dei punti più critici della Legge Fornero. Ma nel suo complesso l’impianto della Riforma deve essere difesa – le parole del sottosegretario all’Economia Baretta in audizione presso la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati – perché ha assicurato la stabilità dei conti e ci ha messi in una posizione di vantaggio verso la Ue. Quello che va affrontato non è un cambiamento della Legge ma alcuni punti critici come le rigidità nel passaggio all’eta pensionistica che in alcuni casi prevede un aumento anche di 6/7 anni per l’uscita dal mercato del lavoro. Personalmente penso che la soluzione migliore per difendere la Legge Fornero, allo stesso tempo dando risposte a una sensibilità che si sta diffondendo sia agire sulla flessibilità in uscita. Il governo ci sta lavorando e i tempi sono quelli della Legge di Stabilità”.

Priorità alle Donne

“La Riforma del 2011 ha prodotto un innalzamento di 7 anni in pochi mesi: le lavoratrici nate alla fine del 1952 andranno in pensione di vecchiaia a 67 anni, nel 2019, con una differenza di 7 anni rispetto alle nate un anno prima. Uno scalone “eccessivamente” rigido.  Altra preoccupazione riguarda l’importo degli assegni. Le donne hanno tradizionalmente retribuzioni più basse rispetto agli uomini e quindi godranno di un importo pensionistico minore ulteriormente eroso, spesso, da notevoli discontinuità lavorative per la cura dei figli e di familiari in condizione di disabilità. E per chi è nel sistema totalmente contributivo – ha ricordato il sottosegretario al Lavoro Franca Biondelli, anch’essa intervenuta ieri alla Camera – un importo dell’assegno inferiore a 1,5 volte il valore dell’assegno sociale determinerà un allungamento dell’età pensionabile di altri 4 anni, da 67 a 71 anni. Un vincolo che nei prossimi tempi si farà sentire e che sarebbe opportuno correggere”.

No al Ricalcolo Contributivo

“E’ impraticabile, rischia di essere penalizzante. Una soluzione sarebbe la riduzione dell’assegno previdenziale per chi vuole uscire prima: le modalità e l’entità sono allo studio e la questione ragionevolmente verrà affrontata con la legge di Stabilità”.

Si al Prestito Previdenziale

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“Il vantaggio di questa soluzione – conclude – è che il lavoratore con un lavoro faticoso se vuole può andare in pensione prima, ma anche l’azienda avrebbe il vantaggio di favorire il ricambio generazionale. Questa è una delle strade da studiare”.

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