Sindacati: Necessario riformare la Fornero; Sulla flessibilità a 62 anni non faremo passi indietro
“Vedremo cosa presenta ufficialmente il Governo al di là di quanto leggiamo sui giornali ma quando si tratta e ci si confronta su proposte, alla fine c’è obbligo di trovare la giusta sintesi. Abbiamo la necessità di riformare la Fornero che è la peggiore legge pensionistica d’Europa, il suo grande errore è stato di alzare l’asticella di tanti anni dalla mattina alla sera senza distinguere tra le mansioni e oggi abbiamo persone sulle impalcature a 66-67 anni con grave rischio per la loro vita”. Così la segretaria della Cisl, Annamaria Furlan.
“Quanto al bonus di 80 euro annunciato dal governo per le pensioni più basse, oltre la logica dei bonus – ha osservato Furlan a margine del consiglio generale della Cisl Piemonte, in corso a Torino – ci vogliono anche delle riforme strutturali sul tema della previdenza e della rivalutazione delle pensioni. Poi, se gli 80 euro fossero veri saremmo ovviamente d’accordo, ma – ha concluso – bisogna uscire dalla logica degli annunci”.
Di simile avviso Domenico Proietti, segretario confederale Uil che parlando a Il Sussidiario ha detto:
“Grazie alla nostra mobilitazione, dopo due anni il governo finalmente ha compreso che sui temi della previdenza e del lavoro è necessario confrontarsi con le parti sociali e in particolare con i sindacati. Si è fatto un elenco delle criticità e dei problemi e si è stabilito di fare due punti di approfondimento, uno sulla previdenza e uno sul lavoro, per poi definire delle proposte. Noi abbiamo ribadito che sul versante della previdenza la nostra piattaforma esiste e si basa su proposte molto concrete. Il governo si è quindi riservato nei prossimi incontri di avanzare a sua volta delle osservazioni e di vedere se si riescono a trovare delle soluzioni positive.
I tempi ci sono, perché l’obiettivo del governo è quello di fare questo intervento con la Legge di stabilità. Quest’ultima deve essere presentata a metà settembre, e quindi c’è tutto il tempo per definire delle proposte utili, anche perché non bisogna inventarsi delle soluzioni fantasiose.
Ciò che occorre è la flessibilità in uscita a 62 anni. Bisogna inoltre intervenire con un taglio delle tasse sulle pensioni in essere, per fare sì che esista un modo di rivalutare le pensioni. Va inoltre data una risposta ai lavori usuranti, trovando una soluzione definitiva al problema degli esodati. Occorre inoltre tornare a fare una campagna informativa sulla previdenza complementare, rivedendo l’errore commesso dal governo l’anno scorso quando ha aumentato la tassazione sui fondi pensione dall’11,5% al 20%. I temi sono molto chiari e tutti concordano sulla necessità di compiere questi interventi. Noi ci auguriamo che si possa arrivare a una proposta definita”.