Proposta choc: Diamo tutti i soldi alle imprese
“L’intervista del ministro Calenda a la Repubblica, se diventasse la linea del Governo nella prossima legge di Bilancio, sarebbe inaccettabile. Siamo tornati alla riproposizione della vecchia e stantia politica dei due tempi: prima gli investimenti e la competitività e poi l’equità sociale. I lavoratori e i pensionati sono stanchi di aspettare il “sol dell’avvenire”. I sacrifici sono stati fatti abbondantemente: sulle pensioni, sul lavoro e sul blocco dei contratti”. Questa la risposta di Cesare Damiano al ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda che propone di destinare tutti i soldi della legge di Bilancio su imprese e competitività.
“Adesso – prosegue il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera – è giunto il tempo della restituzione: non è possibile caricare sempre sui soliti noti il peso della crisi, della diminuzione del debito e della ripresa del Paese. Sfugge a Calenda il fatto che, secondo il DEF dello scorso aprile, i risparmi che si realizzeranno dal sistema pensionistico da qui al 2050 con le riforme del 2004, 2007 e 2011, ammonteranno a 900 miliardi di euro, vale a dire circa il 40% del totale del debito pubblico italiano? Oppure che i contratti di lavoro pubblici sono bloccati da ormai 7 anni?”.
“Se – spiega Damiano – accanto agli investimenti, il Governo non sceglierà anche gli interventi sull’equità, sarà inevitabile un conflitto politico e sociale. Il Governo ha troppe voci che dicono tutto e il contrario di tutto. Renzi, sull’equità e sul rafforzamento della domanda, ha preso degli impegni e deve chiarire l’indirizzo del Governo”.
“Noi ci aspettiamo, per le pensioni, una dotazione di base di 2 miliardi di euro ai quali aggiungere le risorse già accantonate del Fondo esodati, di Opzione Donna e dei lavori usuranti”, conclude.
Fonte: Pensionitoday
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