Esodati e Ottava Salvaguardia, ennesima lotteria su un dramma che non si vuole chiudere definitivamente

Comunicato stampa della “Rete Dei Comitati Degli Esodati”

In questi giorni il Ministro Poletti ed il Sottosegretario Nannicini hanno annunciato che nella Legge di Bilancio 2017, che sarà presentata nei prossimi giorni all’esame del Parlamento, sarà inserita l’Ottava e definitiva salvaguardia per gli esodati.

A meno di smentite che potranno arrivare solo dal testo ufficiale della norma, se le notizie anticipate dai due rappresentanti del Governo dovessero essere confermate, emerge però chiaramente che questa Ottava, dopo le altre sette susseguitesi in questi 5 anni, rappresenta l’ennesima toppa cucita su un dramma che non si vuole chiudere definitivamente!

Infatti, stando a quanto si intende dalle dichiarazioni del sottosegretario e del Ministro, questo ottavo provvedimento sarà limitato a salvaguardare solo 28.000 esodati dei 34.000 ancora in angosciante attesa e si vanno delineando gravi e nuove discriminazioni a danno di migliaia di loro. Infatti si intende estendere incomprensibilmente, per le tre platee individuate, il periodo di salvaguardia  per 36 mesi solo per alcune categorie, limitando a 24 mesi per altre e a soli 12 mesi, paradossalmente,  per le categorie più deboli degli “esodati”: quelle di coloro che non hanno potuto versare i contributi volontari all’INPS, o di quei pochi che son stati licenziati  e che svolgevano un lavoro con un contratto a tempo determinato (lett. “ f ” articolo 1, comma 194, della legge 147/2013 e punto “ e “ del comma 265 della Legge 208/2015) .

A meno di smentite che auspichiamo possano venire dal testo, riteniamo INACCETTABILE, VERGOGNOSA e DISCRIMINANTE questa nuova lotteria alla quale vengono sottoposti ex-lavoratori che si vedono, ancora una volta, negare il diritto alla pensione da un provvedimento ancora parziale, insufficiente nella sua ventilata declinazione.

Alla luce di quanto anticipato dai 2 rappresentanti del Governo sembrano quindi vane le rassicurazioni  avute da tutti i nostri interlocutori (gli stessi Nannicini e Poletti e i loro più stretti collaboratori, il Sottosegretario Baretta, il Presidente del PD Orfini, ecc…) nei numerosi incontri ottenuti dalla “Rete dei Comitati degli Esodati” nei mesi scorsi.

Vano sembra risultare il formale impegno di tutti loro sul fatto che, così come prevede il “fondo” stabilito con la L.228 del 2012,  i risparmi conseguiti dai sette precedenti provvedimenti di salvaguardia sarebbero stati impiegati per finanziarne una Ottava e definitiva.

Alla luce di quanto esposto chiediamo al Governo ed al Parlamento:

  1. Il pieno utilizzo della disponibilità finanziaria conseguente ai risparmi ottenuti nei sette precedenti provvedimenti per restituire il diritto alla pensione a tutti i 34.000 esodati fino ad ora esclusi;
  2.  La modifica dell’Ottavo provvedimento di salvaguardia annunciato,  prevedendo, per TUTTE le categorie degli esodati definite nella settima salvaguardia, come previsto dalla PdL A.C. 3893, la maturazione del “requisito previdenziale” con le regole previgenti entro i 36 mesi dall’entrata in vigore della norma (ovvero a tutto il 31.12.2019) escludendo l’applicazione dell’aspettativa di vita ai requisiti anagrafici e contributivi, e portando per tutti a 15 mesi la finestra di attesa per la decorrenza pensionistica.

Questi lavoratori avevano sottoscritto un Patto con lo Stato, cancellato da quella iniqua manovra del 2011,  che lo Stato ha il dovere di ripristinare.

In assenza di adeguate risposte nei prossimi giorni la “Rete dei Comitati degli Esodati” chiamerà i propri affiliati ad una  adeguata mobilitazione, fino a quando non otterremo giustizia per tutti i 34.000 Esodati esclusi .

Rete dei Comitati degli Esodati

Portavoce: Francesco Flore

Fonte: Pensionitoday

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