Pensioni: Proposta di uscita anticipata valida per tutti!
La riforma della pubblica amministrazione, che oggi arriva al Consiglio dei Ministri, comincia a prendere forma dopo le anticipazioni dei giorni scorsi, in parte corrette dal ministro della funzione pubblica Marianna Madia che ieri sul tema ha incontrato i sindacati.
La notizia bomba riguarda l’articolo 4 della bozza del disegno di legge intitolato, “Repubblica Semplice”; un intero capitolo dedicato all’età pensionabile e in particolare alle deroghe alla legge Fornero, una misura che non è detto venga inserita da subito nel decreto legge del Governo ma che coinvolge i dipendenti pubblici come quelli privati.
Secondo il testo della proposta di legge potranno lasciare l’impiego (questa possibilità era finora valida solo per le donne) e accedere all’assegno pensionistico a 57 anni con 35 di contributi i lavoratori dipendenti e a 58 anni sempre con 35 di contributi gli autonomi. L’anticipo della pensione, tuttavia, costerà caro. L’assegno sarà interamente calcolato con il metodo contributivo, ossia in base ai contributi versati e non con il più vantaggioso retributivo in base all’ultimo stipendio.
In media, la decurtazione sulla pensione sarà intorno al 25/30%, con un minino del 15% e un massimo che può arrivare al 45% a seconda dei contributi versati.
Come abbiamo più volte specificato anche quando abbiamo trattato l’opzione contributivo donna da cui si ispira questo provvedimento, l’uscita sarà sicuramente amara ma per molti lavoratori è l’unico modo per andare a riposo… avere l’opzione e molto meglio che non avere niente!
Inoltre, e solo per i dipendenti statali, sarà possibile nei 5 anni antecedenti al collocamento in riposo di fare domanda di part time al 50% dello stpendio. La pensione verrà comunque calcolata come se il rapporto fosse proseguito full time.
Ripetiamo prima di creare confusione: Si tratta solo di una proposta legge, non vuol dire che verrà approvata.