Pensioni e staffetta generazionale nella PA.

Il governo Renzi, venerdì 13 giugno, ha dato il via libera alla riforma della PA che, tra le altre misure, “introduce la famosa staffetta generazionale che grazie all’abolizione del trattenimento in servizio – cioè della possibilità per i dipendenti pubblici di rimanere al lavoro per altri due anni oltre l’età della pensione – farà liberare subito ben 15 mila posti lavoro volti al ricambio generazionale”, secondo quanto annunciato dal premier Renzi al termine del consiglio dei ministri!

Così la pubblica amministrazione potrà mandare in pensione tutti i lavoratori statali che hanno già raggiunto i requisiti per la pensione anticipata (nel 2014 42 anni e sei mesi di servizio per gli uomini, 41 anni e sei mesi di servizio per le donne) anche se non avranno ancora l’età della pensione di vecchiaia. Nella riforma pensioni, secondo quanto si è appreso dall’Ansa al termine del consiglio dei ministri che ha dato il via libera alla riforma della pubblica amministrazione, vengono inclusi anche i docenti universitari, il personale delle autorità indipendenti e i medici responsabili di strutture complesse.

Come ha spiegato, infatti, la ministra della pubblica amministrazione e semplificazione, Marianna Madia, subito dopo la presentazione della legge: “Per i lavoratori che sono arrivati al massimo della contribuzione, l’amministrazione può, unilateralmente, decidere di farli andare in pensione […] I numeri sono alti, da qui al 2018 sono 60 mila persone. Ma bisogna considerare che una parte di questi lavoratori probabilmente sceglierà autonomamente di andare in pensione. E non è detto che tutte le amministrazioni scelgano di applicare la norma.  Il bacino è questo, ma non posso dare un numero preciso dei possibili ingressi”.

Nella legge delega invece sono comprese anche tutta una serie di riforme sulle pensioni che potrebbero confluire nel decreto Welfare, in arrivo, come annunciato dal premier Renzi, a luglio e che potrebbe contenere anche eventuali misure della “legge universale” che il ministro Poletti sta definendo, nonché interventi ed eventuali soluzioni per esodati e quota 96.

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Ricordiamo inoltre che il 23 giugno inizia alla Camera la proposta della legge unica avanzata da Damiano e questo potrebbe portare a qualche nuovo intervento.

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