Il M5S attacca il governo sui quota 96 della scuola.

E’ stato bocciato in modo definitivo l’emendamento per le pensioni dei quota 96 della scuola: le ultime notizie si dividono, in maniera assolutamente emblematica, tra le ultime dichiarazioni favorevoli di Cesare Damiano (PD, presidente della Commissione Lavoro alla Camera) e le votazioni contrarie ai quota 96.

Lo schema dell’annunciare, del promettere, dello schierarsi a favore per poi non fare nulla e bocciare qualsiasi tentativo di risoluzione da parte di altre forze politiche si ripete. Non possiamo che concludere con un’amara constatazione: non solo questi quota 96 del reparto scolastico sono stati privati del diritto alla pensione, non solo manca la volontà dei rappresentanti di riparare all’errore, si continua anche ad illudere i 4000 interessati settimana dopo settimana, mese dopo mese.

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E subito dopo la votazione è arrivata la reazione del Movimento 5 Stelle: “Il calvario dei quota 96 continua. Prendiamo atto che per il Pd e la maggioranza il problema può aspettare – denunciano i deputati M5S – avevamo chiesto di inserire la questione nella proposta di legge sugli esodati in discussione in Commissione Lavoro alla Camera ma il presidente Damiano ha bollato la materia come inammissibile e la relatrice del provvedimento, Marialuisa Gnecchi, ci ha proposto il solito ordine del giorno che poi viene puntualmente disatteso. Solo noi – insiste il Gruppo parlamentare M5S – avvertiamo l’emergenza di dare risposta a 4 mila insegnanti che avevano maturato i requisiti per la pensione con il regime pre-Fornero e sono rimasti incastrati nello sfasamento tra anno scolastico e anno solare. Ora pare che il veicolo prescelto possa essere il decreto PA, mentre invece il ministro Poletti ha parlato addirittura della prossima legge di Stabilità. Vedremo e vigileremo. In ogni caso è sconcertante come la politica non si ponga il problema delle urgenze di uno Stato che modifica le regole cambiando le carte in tavola e violando i patti presi con i cittadini”.

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