Le pensioni della Camera
Da quest’anno troviamo line sul sito web di Montecitorio il bilancio della Camera con il preventivo per l’anno finanziario 2014 e il conto consuntivo per l’anno finanziario 2013. Il bilancio, deliberato dall’Ufficio di presidenza, approderà in aula il 21 luglio per il dibattito con votazioni il 24.
Per la prima volta nella storia del parlamento, nel consuntivo sono state riportati anche i rendiconti 2013, che hanno passato un vaglio preventivo dei questori: nei bilanci dei gruppi è elencato il contributo unico erogato dall’amministrazione di Montecitorio e il dettaglio delle spese delle singole forze politiche. In due anni, 2013-2014, la Camera ha fatto risparmiare alle casse dello Stato 138,3 milioni di euro.
Nel 2014 la Camera dei deputati spenderà 211 milioni in spese di personale e 234 milioni e 500 mila per corrispondere pensioni dirette, di reversibilità e “di grazia”, che viene concessa al dipendente riconosciuto fisicamente inidoneo è dispensato dal servizio e al quale non è riconosciuto altro trattamento pensionistico.
La spesa della Camera, viene fatto rilevare, è oggi in termini monetari assoluti inferiore a quella del 2007. “Il Conto consuntivo – spiegano i deputati questori nella loro relazione – evidenzia ancora una volta la continuità dell’impegno che la Camera sta profondendo nel processo di graduale riduzione della spesa sostenuta dal bilancio dello Stato per il funzionamento dell’Istituzione parlamentare“. Da una lettura del cosiddetto “bilancio di missione”, nel quale le spese vengono ripartite contabilmente per le funzioni dell’istituzione, si evince che l’uscita più rilevante è quella per il pagamento delle pensioni di ex deputati e dipendenti: quasi 357 milioni, pari a ben il 36,11%. Segue la spesa onnicomprensiva per gli “attivi”, ovvero per deputati in carica, personale in servizio e tutte le necessità connesse alla loro attività: 280.890 milioni pari al 27,08%. Per la prima volta, nel bilancio della Camera, sono rendicontate tutte le spese dei gruppi parlamentari, a cui Montecitorio eroga un contributo unico e onnicomprensivo di 32 milioni di euro.