Ancora reazioni pro quota 96 della scuola
Non si placano le reazioni di sindacati e del mondo politico dopo il cambio di rotta del governo Renzi sulla questione dei quota 96 del reparto scolastico.
“La questione che sta interessando le pensioni dei professori contenuta nel decreto di riforma della Pubblica amministrazione ha del grottesco e del paradossale”, ha dichiarato in un comunicato stampa il segretario confederale Uil Antonio Foccillo. “Non si può scherzare con la vita delle persone […] il governo Renzi si tira indietro perché non ci sarebbe la copertura necessaria e dunque sulle pensioni si torna al passato”.
Di “vergogna e ingiustizia” ha parlato Renata Polverini, deputata di Forza Italia e vicepresidente della Commissione Lavoro. “Ancora una volta – sottolinea – la burocrazia vince sul buonsenso e i sacrifici maggiori saranno nuovamente sulle spalle dai lavoratori”.
All’attacco anche la Lega. “Quattromila insegnanti, fregati dalla Fornero, sono stati ri-fregati da Renzi. Dovevano andare in pensione, ma il governo non trova i soldi… Altra promessa non mantenuta, altra renzata”.
Ma il peggior conflitto interno lo scatena Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera: “Io la norma su quota 96 la difendo e rivendico. Ed è inutile nascondere la polvere sotto il tappeto; nel Mef c’è sempre stata una scuola di pensiero che si è sempre opposta all’indicazione di tutte le forze politiche per sanare l’errore della riforma Fornero, che ha bloccato in servizio 4 mila insegnanti che avevano maturato la cosiddetta quota 96 per andare in pensione. Tra l’altro, è diventata ormai quota 98, visto che dalla riforma Fornero sono passati due anni… Io non mi posso sentir dire da esponenti della burocrazia o da un commissario del governo che si rischia l’effetto emulativo se colmi la lacuna che ha provocato questo scempio. Dunque, mi auguro che il presidente del Consiglio faccia sua questa battaglia e risolva il problema nelle prossime ore tra questo decreto e quello annunciato sulla scuola”.