Quota 96 e la denuncia di Ferdinando Imposimato
“Vi chiedo di avere la pazienza fino a mercoledì prossimo”, così il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ha risposto ieri ai precari della scuola e a un gruppo di insegnanti della cosiddetta quota 96 che hanno protestato ieri con cartelli e slogan davanti al palco della Festa de l’Unità di Bologna dove si è svolto un dibattito sulla riforma della Scuola del governo Renzi.
“Credo che la fiducia nel Governo Renzi sia meritata, anche su questo punto”, ha detto il ministro Giannini chiedendo agli insegnanti quota 96 e ai precari della scuola di pazientare fino a mercoledì 3 settembre quando insieme al premier Renzi illustrerà le linee guida della riforma della Scuola.
Ricordiamo che venerdì scorso, 4000 insegnanti hanno vivacemente contestato l’atteggiamento ‘indifferente‘ dell’esecutivo che continua ad ignorare le gravi incongruenze contenute nella legge Fornero, un’indifferenza che avrà come diretta conseguenza un altro anno di lavoro, anziché l’accesso alla pensione. A questo proposito è intervenuto anche il magistrato Ferdinando Imposimato, attraverso un comizio tenuto in Piazza SS Apostoli a Roma. Dichiarazioni durissime quelle di Imposimato che ha denunciato, senza mezzi termini, quella che si deve considerare una vera e propria violazione della Costituzione.
“Mai nella mia esperienza parlamentare si è verificato che nel corso della discussione di una legge si presentano dei funzionari della Ragioneria dello Stato, per dire che non si può approvare una legge” ha raccontato Imposimato, spiegando anche che “la Ragioneria è stata mandata lì da qualcuno”!
Secondo quanto racconta il magistrato, l’esecutivo Renzi avrebbe mandato avanti i tecnici ad esprimere un parere sfavorevole, per non affermare pubblicamente che la legge non sarebbe stata approvata. Una mossa in grado di proteggere il governo in carica dal costo politico dell’ennesimo rinvio.
Ecco dunque che per i quota 96 della scuola qualcosa potrebbe cominciare a muoversi a livello di giustizia. A proposito ricordiamo che il sindacato Cisl aveva presentato un ricorso a riguardo gia nel 2013 e che ora ripropone di seguire la stessa strada attraverso uno secondo.