Meloni (Fdi): La legge di Stabilità bastona le pensioni minime

Non è vero che nella legge di stabilità non si interviene sulle pensioni perché c’è qualcosa che peggiorerà le pensioni di domani. Siamo in un sistema contributivo e questo comporta che in futuro avremo delle pensioni peggiori rispetto a quelle di oggi che di media corrispondono all’80% circa delle ultime retribuzioni. Domani equivarranno al 40% e per questo lo Stato ha detto di voler incentivare le pensioni integrative”.

È quanto ha detto interpellata dai giornalisti, il presidente di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, Giorgia Meloni che ha aggiunto: “Eppure nella legge di stabilità c’è una normetta che fa passare dall’11,5% al 20% la tassazione sui rendimenti derivanti dai fondi della previdenza integrativa, senza contare che il Tfr verrà tassato di default al 17% e, se va bene, al 23% per chi sceglie di metterlo in busta paga”.

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“E attenzione – continua – anche a questa proposta che gira di modificare i parametri Isee per l’accesso alla pensione minima, all’adeguamento minimo e ad una serie di servizi sociali: si dice, infatti, che a fronte della modifica degli estimi catastali delle case anche il patrimonio possa entrare nel reddito Isee. Per cui l’anziano, pensionato minimo, che si è pagato 30 anni di mutuo, che hanno bastonato con la Tasi, eccetera eccetera, rischia pure di perdere l’integrazione al minimo perché ha casa. E questo mi sembra un po’ troppo”.

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