Pensionati in piazza, i sindacati dicono “basta promesse”

Di promesse non si vive.#non siamo sereni”. Questo lo slogan della giornata di mobilitazione unitaria dei pensionati aderenti a Cgil, Cisl e Uil, che chiedono al governo delle risposte su reddito, fisco, welfare, legge sulla non autosufficienza, lotta agli sprechi e ai privilegi e lavoro per figli e nipoti.

A Roma Susanna Camusso ha denunciato che il governo non ha mantenuto le promesse fatte ai sindacati e non ha dato nessuna risposta sul tema dei redditi e dei servizi per una categoria che è “sempre più povera e in difficoltà. Il governo ha fatto delle promesse – ha detto – ha promesso che avrebbe allargato il bonus, ma non ha rispettato queste promesse”.

La leader della Cgil ha ricordato che “da tempo, giustamente, i pensionati rivendicano che torni un meccanismo di rivalutazione delle pensioni che permetta loro di affrontare il costo della vita. Quindi è iniziata una stagione di mobilitazione perché ci siano delle risposte a una parte che sta diventando sempre più povera e in difficoltà. Mi sembra – ha proseguito – che la legge di stabilità sia davanti a tutti e non contenga nessuna risposta positiva ai pensionati e alla loro condizione ne’ sul piano del reddito ne’ sul piano dei servizi ne’ su quello delle politiche sociali anche se ieri il governo ha cercato di rimediare alla solita figuraccia nei confronti dei disabili”.

“Non ci può essere l’ equazione pensionati-povertà”, avverte anche la leader della Cisl, Annamaria Furlan: “Le pensioni sono bloccate da 15 anni. Il 50% dei pensionati non arriva a 1.000 euro, e per 3,5 milioni la pensione è inferiore a 500 euro. Ancora una volta avevamo chiesto che gli 80 euro fossero estesi ai pensionati. Questo non è avvenuto neanche con la finanziaria”.

Da Milano la segretaria nazionale dei pensionati della Cgil, Carla Cantone si è rivolta direttamente al premier Renzi definendosi “molto arrabbiata: la prima richiesta che facciamo è il lavoro per i nostri figli e i nostri nipoti, vogliamo risposte su giustizia sociale, assistenza e sanità”.

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Vorremo vedere tutelate le nostre pensioni visto che è stato perso fino al 30% del potere d’acquisto. Noi non siamo sereni – ha aggiunto citando lo slogan della manifestazione – anzi siamo molto arrabbiati e per questo chiediamo una contrattazione alle forze politiche, che sia il governo ma anche le Regioni e i Comuni, perché si possono dimenticare di ridurre l’assistenza, il welfare e la sanità perché ci sono i tagli lineari. Noi non lo permetteremo”!

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