Opzione donna prorogata per tutto il 2015
Le donne lavoratrici che hanno almeno 35 anni di contributi e 57 anni di età e che volessero andare in pensione, ma con l’assegno calcolato interamente con il metodo contributivo, potranno continuare a presentare la domanda all’Inps. In questo senso si è espressa una circolare dell’istituto di previdenza, riaprendo in sostanza i termini che altrimenti sarebbero scaduti due giorni fa.
Ricordiamo che secondo una precedente circolare dell’Inps, che aveva tenuto conto del fatto che sulla vecchia pensione di anzianità si applicava la cosiddetta finestra mobile, il termine per le domande scadeva a fine 2014 anziché il 31 dicembre 2015. E contro questa interpretazione è stata promossa perfino una class action mentre in parlamento sono state approvate mozioni per vincolare l’Inps a rispettare la lettera della legge. Cosa che avviene ora appunto con la nuova circolare. Alcuni deputati ci hanno già provato con un emendamento alla legge di Stabilità ma la Ragioneria generale ha subito fatto osservare che serviva una copertura per la nuova spesa. Ora la stessa Inps prolunga di fatto l’opportunità.
Ricordiamo inoltre che la possibilità di questo pensionamento anticipato, detta “opzione donna” era stata introdotta nel 2004 dall’allora governo Berlusconi. Tuttavia, nei primi anni è stata utilizzata solo da pochissime lavoratrici. Il numero delle richieste, invece, ha subito una forte accelerazione dopo l’introduzione della riforma delle pensioni del Ministro del Lavoro del governo Monti Elsa Fornero, che ha cancellato le pensioni di anzianità e aumentato considerevolmente l’età pensionabile. Del resto, questa è stata l’unica possibilità per molte donne di evitare di diventare delle esodate, ovvero finire senza lavoro né pensione, tanto che nel 2013 le richieste per questa possibilità di pensionamento anticipato sono state 8.846 e fino a settembre di quest’anno 8.652.