Nuove aperture sulle pensioni nel 2015

A pochi giorni ormai dall’approvazione definitiva della nuova Legge di Stabilità continua ad essere piuttosto confusa la situazione sulla riforma pensioni, le novità approvate sono ancora non ufficiali e le ultime notizie non quelle sperate.

Intanto sono scaduti i termini per presentare gli emendamenti alla Legge di Stabilità. Una volta approvato il testo tornerà nuovamente alla Camera per l’approvazione definitiva. Sembra che alcuni provvedimenti di una certa importanza saranno rimandati all’anno prossimo.

Del resto si attende tuttora la conferma della eliminazione delle penalizzazioni per i lavoratori che hanno maturato l’anzianità contributiva ma vogliono andare in pensione prima dei 62 anni di età, così come si attendono novità ufficiali sulla tassazione di fondi pensioni e casse previdenziali private. Tra le altre novità, previste anche maggiori risorse per gli ammortizzatori. Due emendamenti, presentati dal Pd, prevedono, infatti, lo stanziamento di altri 400 milioni di euro per gli ammortizzatori sociali e le politiche attive del lavoro e introducono una norma anti-licenziamenti facili.

Nel frattempo è arrivata anche una parziale apertura alla possibilità di rimettere mano, in parte, ad ulteriori criticità della Riforma Fornero del 2011. Dopo i correttivi introdotti con il ddl di stabilità alla Camera il relatore al ddl Stabilità, Giorgio Santini (Pd), ha ammesso che si tratta di “argomenti su cui sta riflettendo il governo. Ci aspettiamo che sciolga questi nodi ma è più probabile che siano collocati in altri provvedimenti che saranno fatti molto rapidamente ma non in legge di Stabilità”.

[jetpack_subscription_form show_subscribers_total=0 title="Iscriviti alla nostra newsletter" subscribe_text="" subscribe_button="Registrami alla newsletter"]

Insomma, secondo Santini, un provvedimento sulle pensioni dovrebbe comunque arrivare nei primi mesi del prossimo anno per garantire maggiore flessibilità in uscita e la riforma della governance dell’Inps. Nella sostanza il governo da gennaio vorrebbe ridisegnare l’Inps come un’azienda. Un cda leggero (forse di sole 3 persone), e un direttore generale con poteri da amministratore delegato. Magari facendo fuori il Consiglio di vigilanza (Civ).

Rate this post