Squinzi: ‘Sì alla flessibilità ma serve fare chirezza sui requisiti’

“Sul welfare e’ giunto il tempo di avviare un approfondimento complessivo: sugli ammortizzatori sociali e sulla bilateralita’, sulle politiche attive, sui servizi del lavoro e una formazione adeguata alle evoluzioni dei mercati e, ovviamente, avere chiari quali siano gli orientamenti del governo in tema di pensioni dal prossimo anno, per gestire piu’ responsabilmente il tema dell’invecchiamento attivo”.

Cosi’ Giorgio Squinzi all’assemblea di Confindustria.

“Nella riforma del welfare bisogna orientare la spesa a chi ne ha veramente bisogno. Nella riforma della burocrazia pubblica occorre fare in modo che finalmente questa risponda con i risultati e per questo sia valutata, premiata e sanzionata”.

“La questione della salute e’ di capitale importanza e non puo’ essere affrontata che in una logica d’innovazione di sistema. I consueti tagli alla componente privata, per far fronte alle continue necessita’ di bilancio delle Regioni, non fanno che mettere a repentaglio un asset fondamentale dell’economia italiana e non danno nulla in termini di efficienza del sistema ed equita’ di accesso alle cure. Anche il secondo pilastro previdenziale e’ sul tavolo del confronto”.

“Il welfare e’ il terreno piu’ sfidante delle moderne relazioni industriali e un campo di innovazione che puo’ dare molto anche in termini di crescita, nuova impresa e occupazione”.

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“Il nostro obiettivo e’ la sostenibilita’ del welfare italiano, in termini di equita’ dei trattamenti, di efficienza dei servizi e di reale esigibilita’ di un diritto fondamentale come la salute. Tutto cio’ si puo’ costruire solo in una moderna e nuova intesa tra pubblico e privato”, ha concluso Squinzi.

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