Petriccioli (Cisl): Sbagliata la flessibilità in uscita col ricalcolo contributivo

“Con la prossima legge di stabilità, il governo e le parti sociali, nelle diverse responsabilità, devono indicare soluzioni adeguate attivando con una nuova normativa strumenti combinati come la flessibilità in uscita, di cui sono già depositate in parlamento proposte di legge, una nuova “quota”che sia la somma tra eta’ anagrafica e periodi contributivi, la staffetta generazionale, la soluzione alla ingiusta onerosità delle ricongiunzioni”.

Interviene così il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli al dibattito in corso sulla riforma pensioni.

“La Cisl ritiene che non ci si possa fermare di fronte alla necessità di trovare le necessarie coperture economiche e che la proposta di accesso al pensionamento anticipato non possa riguardare solo chi accetta il ricalcolo del proprio trattamento previdenziale interamente con il metodo contributivo, che finirebbe per agevolare solo le pensioni più alte”.

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“Il risparmio della spesa previdenziale –spiega Petriccioli – registrato dal 2012 è superiore a quanto la stessa Ragioneria dello Stato aveva previsto e si stima che la totale cancellazione della indicizzazione delle pensioni, sopra tre volte l’importo minimo Inps, e i risparmi che si realizzeranno con la riforma Fornero nel periodo nel periodo 2020-2060 potranno essere superiori a 300 miliardi di euro. Per questo l’allarmismo di alcune dichiarazioni è sbagliato, perché non si tratta di mettere in discussione l’impianto della ‘riforma Fornero’ ma di realizzare un intervento che renda maggiore giustizia sociale, che ripristini il turn over oggi bloccato aprendo ai giovani l’ ingresso nel mercato del lavoro”.

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