I Sindacati bocciano la proposta Boeri

“Le regole del sistema contributivo consentono una certa flessibilità in uscita. Flessibilità sostenibile significa che chi va in pensione prima deve spalmare il montante contributivo su più mesi rispetto a chi va in pensione più tardi. Crediamo sia giusto chiedere a chi ha redditi pensionistici elevati in virtù di trattamenti molto più vantaggiosi di quelli di cui godranno i pensionati del domani, un contributo al finanziamento di uscite verso le pensioni più flessibili”.

Così il presidente dell’Inps Tito Boeri nel corso della presentazione del rapporto annuale dell’Istituto.

Cgil

“Boeri dice una cosa sbagliata, si determinerebbe un taglio del 30-35% delle pensioni piu’ povere”. Così il segretario generale Cgil, Susanna Camusso. “Si tratta di un capolavoro di chi fa della poverta’ un tema centrale e presenta proposte che determinano ulteriore poverta’”.

Uil

“Chi va via deve uscire con tutto cio’ che si e’ costituito, contributivo e retributivo, senza penalizzazioni”. Così il segretario generale Uil, Carmelo Barbagallo.

“Sul contributivo noi diciamo semplicemente una cosa: chi oggi ha 55 anni, se vogliamo applicare la flessibilità, se ne va con quello che si è costituito, sia per la parte contributiva che retributiva. Se no si abbassa ancora di più il suo sostentamento da parte della pensione che dovrebbe prendere”.

Infine chiosa: “Boeri si e’ proposto come ministro della poverta’ piuttosto che presidente della previdenza”.

Cisl

“Il sistema pensionistico italiano è fra i più sostenibili d`Europa ed un accesso più flessibile al pensionamento è necessario per restituire alle persone una maggiore possibilità di scelta, sia per gestire meglio le crisi economiche ed aziendali, sia per offrire ai giovani nuove prospettive di ingresso nel mercato del lavoro”.

Così Annamria Furlan, Segretario generale della Cisl.

“Per queste ragioni il Governo deve convocare le Parti per individuare, insieme -spiega – una soluzione che tenga in equilibrio i conti previdenziali e le ragioni dell`equità sociale, perché non tutti i lavori sono uguali ed il ricalcolo delle pensioni col sistema contributivo per l`accesso anticipato al pensionamento provocherebbe tagli delle prestazioni, maturate dopo una vita di lavoro, compresi fra il 15 ed il 30%, esponendo le persone all`impossibilità di mantenere per sé stesse e per la propria famiglia un reddito adeguato anche nell`età anziana”.

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“La Cisl è favorevole a discutere di proposte dirette a contrastare la povertà ma va ricordato che il miglior modo per realizzare questo obiettivo resta quello di far crescere il Paese per offrire più occupazione e generare le condizioni per accrescere la continuità e l`importo dei contributi previdenziali che sono alla base delle future pensioni”, ha terminato Furlan.

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