Boeri: I vitalizi sono pensioni

“Sono ben consapevole del fatto che i vitalizi dei parlamentari non rientrino nell’ambito dei compiti istituzionali assegnati all’istituto che ho l’onore di presiedere. Sono anche consapevole del fatto che da questa legislatura non ci sono più vitalizi. Tuttavia ce ne sono moltissimi in godimento; senza contare le reversibilità sono nell’ordine delle migliaia. Ed è proprio a questi che mi riferivo”.

Così il presidente dell’Inps Tito Boeri.

“Da un punto di vista sostanziale un vitalizio è una pensione e viceversa – afferma Boeri -. I coefficienti di trasformazione applicati nel regime contributivo, ad esempio, trasformano il montante contributivo accumulato durante l’intero arco di vita lavorativa in un pagamento mensile, detto anche vitalizio. Le ragioni di natura assicurativa che ispirano l’istituto del vitalizio sono proprie anche della pensione di vecchiaia. Lo sono state, peraltro, fin dalla nascita dei regimi previdenziali. Sia il sistema pensionistico pubblico di Otto von Bismarck che quello di Franklin Delano Roosevelt erano fondati su principi di natura assicurativa.

Nel caso di deputati e senatori, il vitalizio, nei fatti, gioca assai meno un ruolo di assicurazione contro forti cali del proprio reddito che per tutti gli altri lavoratori. Infatti, come documentato da molti studi che hanno ricostruito le carriere dei politici in Italia, gli ex deputati o ex-senatori mediamente godono di incrementi molto significativi dei loro redditi dopo anche una sola legislatura da parlamentare rispetto alla loro condizione precedente”.

“Per quasi tutti gli altri lavoratori, invece, la perdita di un lavoro comporta forti riduzioni dei propri redditi. Inoltre, se davvero l’intenzione è quella di rendere il vitalizio delle persone da Lei rappresentate un’assicurazione contro forti riduzioni del reddito – continua Boeri -, sarebbe opportuno introdurre requisiti di accesso di tipo categorico o con prova dei mezzi (il fatto di essere disoccupato o di avere redditi al di sotto di una soglia), cosa che non ci risulta sia stata mai fatta”.

“Gioverebbe all’immagine del Parlamento – aggiunge il presidente Inps – fare un’operazione di trasparenza sulle regole che hanno storicamente guidato la concessione dei vitalizi e i loro importi. Trovo grave che questa informazione – indispensabile per valutare i rendimenti implicitamente offerti ai contributi versati dai parlamentari – non sia stata sin qui fornita – sottolinea Boeri -. In particolare, le seguenti informazioni non sono oggi disponibili, legislatura per legislatura: indennità parlamentare lorda sulla quale si applica la trattenuta previdenziale; percentuale della trattenuta previdenziale; modalità di calcolo dell’indennità vitalizia; inizio e durata del ricevimento dell’indennità vitalizia”.

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“Infine, mi rallegro del fatto che Lei abbia pensato a misure fiscali per ridurre gli ‘odiosi privilegi esistenti nel passato’. Sarebbe davvero molto gradito se da parte Sua e della Sua associazione venissero proposte tali da portare il livello dei vitalizi netti in linea con quanto versato dai parlamentari durante la loro carriera alla Camera e al Senato – termina il presidente dell’Inps -. Sarebbe un bell’esempio dato ai consiglieri regionali e ad altre categorie che hanno in passato ricevuto trattamenti di favore nel nostro sistema previdenziale”.

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