Landini (Fiom): Prevedo autunno piuttosto agitato

“Prevedo un autunno piuttosto agitato e movimentato se il governo continuerà a non voler ascoltare nessuno e pensare di poter fare quello che gli pare a prescindere dal rapporto e dal consenso con le persone”.

Così il segretario generale Fiom Cgil, Maurizio Landini.

“Il governo Renzi non convoca i sindacati e fa finta che non esistano. In Puglia, noto, c’è stato un atteggiamento diverso. E’ un bene – ha spiegato Landini – partire con il confronto, ma la questione adesso si sposterà sui contenuti, sulle scelte che si fanno, perchè la forma è importante ma poi c’è la sostanza dei provvedimenti. Quanto al governo nazionale il problema non è che il Governo non ascolta il parere dei sindacati, ma che non ascolta nessuno”.

“Ho la sensazione – ha aggiunto Landini – che se va avanti così va semplicemente a sbattere. Un Paese non lo si cambia da solo. Abbiamo bisogno di unire il Paese non di dividerlo. Abbiamo bisogno – secondo Landini – di rilanciare investimenti, di far prevalere cultura legalità contro corruzione. E siccome ci sono tante ingiustizie e diseguaglianze credo bisogna affrontare insieme questi temi, dopodichè il governo se continua a seguire questa strada, mi sembra che stia semplicemente diminuendo il suo consenso sulle vicende del lavoro, della scuola, e delle riforme. Decidere d’imporre a prescindere da cosa pensano le persone interessate è una strada che riduce gli spazzi”.

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“Noi poi – ha chiarito Landini – stiamo pagando i vincoli europei: vorrei che fosse chiaro a tutti che il taglio delle pensioni, l’innalzamento dell’età pensionabile, il blocco dei contratti, la privatizzazione, sono tutte cose compresa la libertà di licenziare che vanno nella direzione opposta di quello che noi avremmo bisogno. In questo senso prevedo un autunno piuttosto agitato e movimentato se il governo continua a non voler ascoltare. Penso che le politiche del governo nazionale – ha concluso Landini – siano totalmente sbagliate, perchè non solo aiutano la precarietà ed i licenziamenti, ma non fanno ripartire gli investimenti”.

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