Damiano: Per la flessibilità ben venga un po’ di deficit spending
“Gli incentivi per le assunzioni rappresentano l’architrave del contratto a tutele crescenti. Se non diventano strutturali e rimangono in vigore per il solo 2015, il Jobs act muore”.
Così Cesare Damiano (Pd) presidente della commissione lavoro della Camera.
“Apprezziamo il fatto – aggiunge il presidente della commissione lavoro – che il governo voglia ancora abbassare la tassazione sul lavoro, ma lo sconsigliamo dall’adottare una misura generalizzata di sconto su tutta la platea dei lavoratori a tempo indeterminato (oltre 6 milioni di addetti): le risorse vanno invece concentrate sulle nuove assunzioni con il contratto a tutele crescenti. In questo modo – spiega Damiano – possono mantenere incentivi robusti e migliorare ulteriormente la percentuale di assunti a tempo indeterminato, comprimendo il ricorso a forme di lavoro precario”.
“Nella legge di Stabilità il Governo dovrà anche tenere conto dell’esigenza di correggere il sistema pensionistico introducendo al suo interno un criterio di flessibilità.
La manovra complessiva – termina Damiano – avrà bisogno di coperture finanziarie significative: ben venga, dunque, un po’ di ‘deficit spending’ con il placet dell’Europa, che porti il rapporto con il Pil dall’1,8 al 2,3%, recuperando circa 8 miliardi di euro per fare i necessari investimenti economici e sociali”.