Pensioni: Unica ‘salvezza’ per i precoci la Quota 41
Lettera
Egregio Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, Sono una signora che fa parte del gruppo: “lavoratori precoci uniti per la tutela dei propri diritti”; dunque come gli altri membri lavoratrice adolescente ho cominciato a lavorare all’età di 14 anni ! Ora ho 53 anni e sono nonna, l’anno prossimo avrò maturato 40anni di lavoro!
Mi ritengo uno di quegli elementi che voi chiamate cervelloni, in quanto, sebbene non ho frequentato scuole superiori, sono riuscita a crearmi una buona posizione nel mondo del lavoro facendo corsi privati e studiando di notte perché di giorno dovevo lavorare (non aggravando così nella spesa della scuola statale ). Lavoro presso un grande maglificio e faccio ricerche punti per uno stilista Francese che in questi giorni a Roma sta facendo una mostra.
Mia figlia ha lavorato nel settore solo con contrattini tramite agenzie interinali. Per avere un contratto serio ora lavora nel gruppo di supermercati Ali! Scusi ma come fate a non capire che se noi usciamo si liberano posti di lavoro per i giovani?!?! Noi che abbiamo cominciato così giovani siamo i veri protagonisti dell’industria manifatturiera italiana siamo stati e siamo i maestri della creatività in tutti i settori!!! Per far si che il nostro paese ritorni il numero uno dovreste fare entrare un giovane per ogni persona che abbia fatto 40 anni di lavoro, affiancarlo per un anno (perché io ritengo che qualsiasi sia il lavoro che una persona abbia fatto dopo 40 anni abbia un bagaglio di nozioni non indifferente da insegnare) per poter prendere il suo posto! La quota 41 che chiediamo e’ solo un altro favore che facciamo a questo paese che abbiamo fatto crescere e sicuramente non per colpa nostra sta affondando.
Abbiamo Il Sacrosanto Diritto Di Andare In Pensione A Quota 41