Boeri: Servono correttivi per garantire equità
«Il sistema pensionistico italiano è un sistema solido che funziona e che altri Paesi vogliono imitare. Abbiamo dei problemi, degli aggiustamenti da fare ma soprattutto per ragioni di equità, più che di sostenibilità finanziaria».
Così il presidente dell’Inps Tito Boeri ieri a Palazzo Silone a L’Aquila.
«Il sistema pensionistico – ha continuato il presidente Inps – si regge sul patto tra generazioni. Chi oggi lavora paga le pensioni a chi oggi è in pensione, e lo fa nell’aspettativa che quando verrà il suo turno siano trattati allo stesso modo. È importante che questo fatto sia chiaro e che non sia percepito come iniquo. La sostenibilità non deve essere solo finanziaria, ma sociale».
«Non faccio l’opinionista – ha aggiunto – abbiamo fatto proposte perché ci hanno detto di fare proposte. Presentate a giugno, per due mesi non le abbiamo divulgate, il Governo ci ha poi autorizzato a renderle pubbliche e lo abbiamo fatto. Penso sia un fatto positivo. Il nostro ruolo si esaurisce in questo».
“E’ necessario –afferma ancora Boedri – realizzare un intervento strutturale per risolvere la questione esodati in maniera definitiva, con una flessibilità in uscita e preoccupandosi di coloro che non sono mai stati coperti come i lavoratori di piccole imprese dove non c’erano accordi, che semplicemente sono stati licenziati e non sono mai stati coperti, che si trovano tra i 55 e i 65 anni e che si sono ridotti in povertà. Lì – sostiene – bisognerebbe studiare strumenti di sostegno al reddito”.
Reddito minimo a 55 anni
«Vogliono aiutare i giovani in una protezione futura. Vale per chi ha subito la crisi, per chi ha perso il lavoro, per i nuovi poveri. La situazione occupazionale preoccupa ma aumenta la qualità del lavoro – ha osservato Boeri -. Senza la ripresa economica, tuttavia la situazione resta critica».
Flessibilità in uscita ma equiparando chi va a 63 e chi va a 67 anni
Per farlo – spiega Boeri – dobbiamo dare una pensione più bassa a chi va in pensione prima. L’idea è quella di fare l’ultima riforma delle pensioni, intervenire prima che sulla sostenibilità dei conti, sulla sostenibilità sociale, per evitare iniquità”. Una riforma i cui cardini dovrebbero essere l’unificazione delle pensioni e la flessibilità sostenibile”.
Stato salute Inps
«I dati vanno letti con attenzione. Un quinto del reddito nazionale passa attraverso prestazioni che avranno diritti soggettivi. Anche se l’Inps fallisse, se lo Stato non fallisce queste prestazioni verranno erogate. I disavanzi di bilancio dell’Inps sono dovuti alle prestazioni assistenziali».