La proposta M5S su Reddito di Cittadinanza e Pensioni Minime

“800 mila veneti vivono oltre la soglia di povertà o ai limiti degli standard della società moderna. Decine di migliaia di persone non sono nemmeno in grado di provvedere ai bisogni fondamentali e la crisi ha avuto un enorme impatto sulle fasce più deboli della popolazione: famiglie a basso reddito, famiglie monoparentali, disoccupati, precari, giovani, stranieri, disabili, cassaintegrati e sfrattati. Una fetta enorme del Veneto sta vivendo in condizioni drammatiche e a dirlo è la Regione stessa. Il dato è infatti contenuto nel Documento di economia e finanza regionale che è approdato in questi giorni a Palazzo Ferro Fini”.

Così la dirigenza regionale del Movimento 5 Stelle.

“Il rischio di povertà o di esclusione sociale riguarda addirittura il 16,1 per cento della popolazione veneta. La crisi sta colpendo in particolar modo le famiglie numerose, quelle con tre o più figli a carico: per questa fascia il rischio di esclusione sociale o povertà aumenta addirittura fino al 38,7 per cento”.

“Questi dati ci gridano qualcosa di molto chiaro: Reddito di cittadinanza subito! Il Veneto ne ha urgente bisogno, è per questo che lo proponiamo a livello regionale, come abbiamo già fatto in Lombardia e Friuli Venezia Giulia. Renzi ha detto che non vuole farlo. Ci chiediamo se davanti a queste cifre, al vaglio della Regione proprio in queste ore, la maggioranza deciderà di voltarsi dall’altra parte o di intervenire, accettando la nostra proposta”.

Così Jacopo Berti e Simone Scarabel, consiglieri regionali M5S della prima Commissione.

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“780 euro al mese per cambiare questi dati. Dietro questi numeri ci sono persone, famiglie che sono tagliate fuori dalla società e dal mondo del lavoro – continuano i due consiglieri del Movimento – ricordiamo che la nostra proposta di reddito di cittadinanza tocca anche i pensionati. Se approvata, alzerà le pensioni minime alla cifra stabilita di 780 euro”.

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