Damiano insiste: “Uscita a 62 anni”

“Condividiamo quello che ha affermato Boeri: per i primi 4 anni (anticipo dagli attuali 66 anni e 7 mesi ai 62 anni e 7mesi) ci saranno i costi dovuti all’erogazione anticipata dell’assegno pensionistico, ma per i successivi 19 (dai 66 anni e 7 mesi fino all’aspettativa di vita media di 85 anni), ci saranno i risparmi dovuti al taglio permanente della pensione fino ad un massimo dell’8%”. “Ci aspettiamo quindi il sostegno dell’Inps in questa battaglia che puo’ favorire l’occupazione dei giovani e che sara’ la nostra priorita’ del 2016″.

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La riforma, spiega ancora Damiano, offre ai lavoratori la possibilità di scegliere: “Chi fa un lavoro non faticoso e soddisfacente potrà proseguire fino al requisito normale di pensionamento, ma chi ha un lavoro pesante e senza soddisfazioni e ritiene di poter sostenere una decurtazione, avrà la possibilità di uscire. In più si crea un’uscita di sicurezza per chi perde il lavoro dopo i 60 anni. Se Renzi vuole fare una politica di occupazione per i giovani non può avere aziende di quasi settantenni con i giovani esclusi dal lavoro. Quella delle pensioni è una riforma per l’occupazione”.

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