Damiano: Scenario futuro preoccupante

“I dati dell’Inps relativi alle Pensioni erogate nel 2015 evidenziano la crescita di quelle di anzianita’. Rispetto al 2014, si tratta di un + 74%”. Lo afferma Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera.

“Come ha ricordato il ministro Poletti – continua – si tratta di un dato prevedibile: esso mette in luce il fatto che la rigidita’ dell’attuale sistema induce i lavoratori ad abbandonare, appena possibile, le aziende. Da un lato, abbiamo il brusco innalzamento dell’eta’ pensionabile dovuto alla legge Fornero; dall’altro, l’aumento continuo dell’aspettativa di vita introdotto a partire dal 2009 dal Governo Berlusconi.

Per fare un esempio, l’effetto combinato di queste due scelte portera’ a questo scenario nei prossimi decenni, tutti a carico delle giovani generazioni: fra 30 anni, nel 2046, la pensione di vecchiaia si otterra’ a 69 anni e 5 mesi, mentre la pensione di anzianita’ richiedera’ 45 anni e 8 mesi per gli uomini e 44 e 8 mesi per le donne di contributi”.

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“Si delinea un futuro fatto di aziende popolate da settantenni che lavorano per mantenere a casa figli e nipoti disoccupati. Per questo motivo e’ necessario che il Governo si decida e faccia del 2016 l’anno della flessibilita’ delle Pensioni. I piu’ anziani debbono riposare e lasciare i loro posti di lavoro ai giovani”, conclude Damiano.

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