Flessibilità per gli anziani, Lavoro per i giovani; L’Ue non può opporsi

“Possiamo anche dimostrare a Renzi che il nostro piano è a costo zero e che basterebbe anticipare la pensione di quattro anni – con 35 anni di contribuzione e l’8% di penalizzazione – per aprire a maggiori possibilità di lavoro ai giovani da parte di aziende. Con la flessibilità in uscita può essere corretto il sistema previdenziale”. Così il presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano.

“Renzi, a Berlino, nell’incontro con Angela Merkel, ha sostenuto che l’Italia non vuole cambiare le regole, ma chiede che vengano applicate con flessibilità. Questa é la strada giusta: lo dico da antiliberista e sostenitore delle politiche Keynesiane. Chi si batte per la crescita e contro l’austerità deve apprezzare la battaglia che il Presidente del Consiglio sta conducendo in Europa. Quello che chiedo a Renzi é la coerenza: se non dobbiamo più presentarci con il cappello in mano ed obbedire ciecamente alle regole rigoriste imposte dalla Troika europea, facciamolo anche quando si parla di pensioni. La “riforma” di Monti va corretta con la flessibilità previdenziale. Opponiamoci politicamente e culturalmente ad un futuro che ci riserva aziende popolare da settantenni che devono lavorare per mantenere, a casa e disoccupati, i propri figli e nipoti.

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I LAVORATORI PIÙ ANZIANI IN PENSIONE = I PIÙ GIOVANI AL LAVORO”.

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