Scoppia il caso assegni di reversibilità
A lanciare l’allarme era stato il segretario dello Spi-Cgil Ivan Pedretti. “In commissione lavoro alla Camera è in arrivo un disegno di legge delega che taglierebbe la pensione di reversibilità a molte vedove”.
«Approda alla Camera – accusa anche Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera – la delega del Governo sul tema del sostegno alla povertà, in sé positivo, ma che prevede la possibilità di tagliare le pensioni di reversibilità. Per noi questo non è accettabile. Si tratterebbe dell’ennesimo intervento dopo quelli, pesanti, del Governo Monti».
A tuonare anche il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini: “il governo – afferma – vuole tagliare le pensioni di reversibilità. In Commissione Lavoro alla Camera è arrivata la proposta renziana di legare all’Isee le pensioni di reversibilità, fregando così migliaia di persone, soprattutto donne rimaste vedove. Rubando contributi effettivamente versati, per anni. Un governo che fa cassa sui morti mi fa schifo”.
In serata arriva la replica di Palazzo Chigi: “se ci saranno interventi di razionalizzazione saranno solo per evitare sprechi e duplicazioni, non per fare cassa in una guerra tra poveri. La delega del governo dà non toglie”.
Ma la contrarietà monta e alcuni parlamentari la uniscono alla querelle sulle Unioni civili. Per Maurizio Gasparri, senatore di FI, “la confusione cresce in Italia oltre livelli tollerabili. Mentre si pensa di regalare pensioni a coppie gay, stravolgendo principi fondamentali dello stato sociale, lo stesso Pd che vuole fare questa concessione attraverso il governo Renzi vuole tagliare le pensione dei vedovi eterosessuali. Siamo alla distorsione di ogni principio di giustizia sociale. Ci opporremo a questa vile aggressione. Noi tuteliamo i soggetti deboli e vedovi e vedove lo sono. È veramente vergognosa questa ultima sortita di Renzi”.
Sulla questione è intervenuta anche Paola Binetti, deputato di Area popolare (Ncd- Udc): «Ci piacerebbe proprio sapere — ha detto Binetti — cosa c’è di vero in un annunzio che minaccia di destabilizzare la già fragile economia delle famiglie italiane: ecco un altro punto da approfondire anche in funzione del dibattito sul ddl Cirinnà, a proposito di unioni civili».