Damiano: Stralciare delega sulla Reversibilità e puntare sulla Flessibilità
“E’ importante l’annuncio del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, il quale ha affermato che si cerchera’ di affrontare il tema della flessibilita’ delle pensioninella prossima legge di Stabilita. E’ quello che noi chiediamo e riteniamo che il confronto con il governo, per raggiungere questo obiettivo, debba cominciare al piu’ presto per trasformare l’auspicio in una certezza”. Così Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera. “Per quanto riguarda il tema della reversibilita’ – continua Damiano – confermo di voler dare concretezza alle affermazioni del Governo circa l’inesistenza del problema: presentero’ un emendamento per cancellare dalla Delega, all’articolo 1, comma 1 lettera b, la seguente frase che riguarda la razionalizzazione delle prestazioni di natura assistenziale: ‘ …nonche’ di altre prestazioni anche di natura previdenziale, sottoposte alla prova dei mezzi’. In questo modo eliminiamo un possibile equivoco. Naturalmente ci auguriamo che il Governo provveda in modo autonomo a correggere il testo della Delega. L’importante, per noi, e’ il risultato, non chi lo raggiunge”.
“La flessibilita’ delle pensioni – continua Damiano – e’ una misura di modernizzazione del sistema. Consentire ai lavoratori che abbiano 35 anni di contributi di anticipare fino ad un massimo di 4 anni il momento della pensione, restituisce alla previdenza quel principio di gradualita’ che le e’ stato negato al tempo del Governo Monti. La misura – spiega – comporta, ovviamente, una penalizzazione (o correttivo attuariale) che noi proponiamo essere del 2% per ogni anno di anticipo: l’8% per 4 anni. Riteniamo che in questo modo il costo dell’uscita anticipata possa essere compensato dai risparmi che derivano da un assegno “penalizzato” fintanto che il lavoratore restera’ in pensione. Accanto alla flessibilita’, nella proposta, c’e’ anche la richiesta di consentire a chi ha 41 anni di contributi di poter andare in pensione: si tratta di una risposta ai cosiddetti lavoratori precoci”.
“Possiamo infatti dimostrare, conti alla mano, che il costo dell’uscita anticipata dal lavoro di quattro anni puo’ essere coperta nei 20 anni successivi grazie agli assegni piu’ bassi”.