Continua la battaglia di Fratelli d’Italia contro assegni e vitalizi d’oro
Lo dichiara il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, a margine dell’audizione dei rappresentanti dell’Inps in commissione Lavoro alla Camera sulle proposte di legge sulle pensioni d’oro. “Oggi si è combattuto un nuovo round in Commissione Lavoro alla Camera. – riporta in un comunicato Giorgia Meloni – L’Inps era stata convocata per rispondere ad una domanda semplice: è possibile ricalcolare le pensioni in essere con il metodo contributivo? Questa risposta serviva per capire se è tecnicamente possibile attuare quello che prevede la proposta di legge di Fratelli d’Italia: fissare un tetto a 5 mila euro, ricalcolare la parte che supera questo tetto col metodo contributivo e tagliare la parte che non è coperta dai contributi versati”.
“Ringraziamo i tecnici dell’Inps per aver chiarito tutta una serie di aspetti che Fratelli d’Italia aveva però già risolto in sede di dibattito della proposta in Commissione. – prosegue – Parliamo ad esempio di escludere la remota possibilità che il ricalcolo possa portare ad un aumento di alcune pensioni elevate e di evitare distorsioni e ingiustizie connesse a particolari fattispecie come le pensioni integrative, le maggiorazioni contributive e determinate ricongiunzioni. In compenso, l’Inpsnon ha risposto all’unica vera domanda che gli veniva posta, limitandosi a sostenere che il ricalcolo contributivo ‘potrebbe essere complicato’”.
“È complicato o non è fattibile? – domanda quindi la leader di Fratelli d’Irtalia – Perché non è detto che ciò che sia complicato non sia fattibile. Dunque, siamo costretti a rinnovare la domanda all’Inps e a chiedergli di tornare la settimana prossima in Commissione Lavoro per darci una risposta definitiva sulla quale prendersi la responsabilità: lo Stato conosce o no la storia contributiva dei pensionati italiani e i dati sulla base dei quali eroga le pensioni? Non vorremmo, infatti, apprendere che lo Stato non conosce i dati relativi alla principale voce di spesa del suo bilancio: 270 miliardi di euro l’anno, il 33% della spesa pubblica complessiva e il 17% del PIL nazionale”.