L’appello degli Esodati al presidente Renzi “8′ Salvaguardia subito per gli oltre 24.000 esclusi”
Lettera
Illustre Presidente del Consiglio, Dott. Renzi,
il Suo Governo è in carica da due anni ed in questi 24 mesi ha ricevuto da parte della “Rete dei Comitati degli Esodati” svariati appelli per un incontro che possa favorire la soluzione complessiva della scandalosa questione dei cosiddetti esodati, ma ogni nostra richiesta non ha fino ad ora ottenuto alcun riscontro.
Anche la possibilità che era stata formulata da alcuni componenti la segreteria del PD nell’incontro, al Nazzareno con una rappresentanza della Rete dei Comitati il 19 febbraio 2014, secondo la quale si ipotizzava di poter risolvere strutturalmente la “questione esodati” con parte delle risorse finanziarie recuperate dal rientro dei capitali dall’estero, non ha poi avuto seguito.
Vista la tendenza di certi ambigui personaggi dell’entourage politico (e non) alla rimozione e alla negazione del dramma con cui siamo invece costretti giornalmente a confrontarci fin dai suoi esordi, si può tranquillamente affermare che gli “esodati” ad oggi non ancora salvaguardati sono dei fantasmi in carne ed ossa.
Le varie tappe della loro mobilitazione dal 6 dicembre 2011ad oggi, verso il recupero del loro diritto alla pensione con le regole previgenti la riforma, non necessitano di esserle ricordate, perché siamo certi che gli elementi di base sul tema Lei li conosca bene , ma riteniamo invece prioritario portare alla Sua attenzione due considerazioni:
– nel corso della Sua intervista alla trasmissione “Che tempo che fa” dello scorso autunno Lei dichiarò che per gli “esodati” (i 49.500 ex lavoratori certificati dal Ministero del Lavoro al Parlamento) si sarebbe provveduto a risolvere il dramma con la settima salvaguardia nella Legge di Stabilità.
I fatti: ad oggi, di quei 49.500, oltre 24.000 “esodati” restano ancora non salvaguardati, esclusi da ogni possibilità di deroga.
Si rende pertanto indispensabile un urgente ottavo provvedimento di salvaguardia che porti a giustizia TUTTI gli oltre 24.000 esclusi dalle deroghe;
– Con una specifica norma di legge si è istituito e finanziato (anche con le risorse non utilizzate delle 6 precedenti norme di deroga) il “Fondo Esodati” le cui somme avrebbero dovuto essere usate esclusivamente per nuovi provvedimenti a favore degli “esodati”.
I fatti: le risorse del fondo istituto con la legge 228/2012 sono state distratte per il finanziamento della “no tax area”, per interventi infrastrutturali per il Giubileo, per interventi sulle aree Ex-Expo e per finanziare in parte il provvedimento di ripristino delle norme che regolano la cosiddetta “Opzione Donna”.
I fatti non sono opinabili, sono elementi oggettivi.
I fatti che abbiamo voluto mettere sotto i riflettori sono gravi perché non solo provano che gli impegni non sono stati rispettati, ma pure perché sono l’evidenza inconfutabile che non si è rispettato quanto previsto da una norma inserita in una legge dello Stato, quale è il comma 235 della L.228/2012.
Il Governo da Lei presieduto non ha stanziato ulteriori fondi per risolvere la questione “esodati”, infatti sia la sesta che la settima salvaguardia sono state finanziate con i risparmi dei precedenti provvedimenti di deroga, ma ha consentito però che il Fondo a loro specificamente destinato venisse usato come un bancomat, per cui una sola è la richiesta forte e determinata che oggi viene da parte nostra: la restituzione immediata delle economie del Fondo esodati usate per scopi ben diversi dalle salvaguardie, pertanto, in maniera incontestabile, non legittimamente utilizzati secondo la legge.
Nell’augurarci che questo nostro ennesimo appello possa trovare questa volta ascolto e speranzosi di poter finalmente avere un confronto costruttivo con Lei, La ringraziamo dell’attenzione e Le porgiamo distinti saluti.
Francesco Flore a nome dei Comitati nella Rete degli Esodati.
Roma 11 marzo 2016