Bianconi: Stavo per prendere a schiaffi la Fornero

Bianconi: “Schiaffo a Fornero non atto di violenza ma di disprezzo”

“Io ero scandalizzato al di là di ogni limite per la composizione del Governo. Questa signora, poi, non ha trovato di meglio che togliere la pensione a chi ce l’aveva e fare una riforma sulle spalle della povera gente. In questo contesto, però, riesce a lasciare circa 700.000 italiani senza stipendio e senza pensione, dicendo che poverina aveva sbagliato. E nessuno le ha fatto niente. Per questo cercavo un gesto eclatante. Come fece D’Annunzio con Giolitti al tempo dello scandalo della Banca Romana. Un mio collega parlamentare, nonché carissimo amico, purtroppo, mi ha visto e me lo ha impedito. Ero arrivato a mezzo metro dalla Fornero. Avevo già alzato la mano per darle lo schiaffo. Lo schiaffo non era un atto di violenza, ma semplicemente di disprezzo. Non le avrei fatto male, avrei lanciato semplicemente un guanto di sfida”.

“Io entro dalla porta, sulla sinistra vedo schierato il Governo. Appena la vedo mi si accende la lampadina e mi dirigo verso di lei. Il mio amico e parlamentare all’ultimo mi ha visto ed è venuto a trascinarmi via di peso. La stavo per schiaffeggiare, ero arrivato a pochi centimetri. Non sarebbe stata violenza, il mio sarebbe stato un gesto dimostrativo. Non le avrei fatto del male, anche perché per far male alla Fornero non ci vuole uno schiaffo, quella non la ammazza neanche il cianuro, non c’è violenza che tenga, è peggio della strega di biancaneve. Crudelia in confronto a lei è una dilettante, lei chiagne e fotte, piange e poi distrugge la gente”.

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Questa la confessione choc di Maurizio Bianconi, deputato di Conservatori e Riformisti, a Radio Cusano Campus.

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