“A Testa Alta”, i pensionati chiedono al governo diritti e dignità

“La manifestazione del 19 maggio – ha chiarito Gigi Bonfanti, segretario generale della Fnp Cisl durante la conferenza stampa – non è la continuazione di qualcosa che è già iniziato, ma è l’apertura formale di una vertenza dei pensionati per le pensioni e per i giovani. Sono queste, oggi, le due categorie più deboli del paese, e le più vessate. Ma se non si restituisce potere d’acquisto ai pensionati, non usciremo mai da questa crisi”.

“Parliamo in tre ma siamo una voce sola – ha continuato – Romano Bellissima della Uilp Uil -. Il 19 maggio manifesteremo per parlare a tutta l’opinione pubblica italiana. Perché in Italia non siamo più in uno stato di diritto, visto che i pensionati sono diventati un bancomat per lo Stato e non vedono più riconosciuti i propri diritti”.

“Vogliamo affrontare il problema della parificazione fiscale e gli altri temi della vertenza – ha detto senza giri di parole Ivan Pedretti, alla guida guida dello Spi Cgil – vogliamo un’operazione di giustizia ed equità. Perché dalle situazioni di crisi si esce con l’unione e non con la divisione che sta attuando il governo. I conflitti, come quello fasullo che è stato creato tra giovani e pensionati, non ci aiuteranno a superare la situazione in cui ci troviamo”.

Molto criticato anche il ruolo del presidente dell’Inps, Tito Boeri a cui si chiede “di fare il proprio mestiere”. “Io credo che una persona che governa l’ente più grande del paese – continua Pedretti – con un bilancio superiore a quello dello Stato ne abbia a sufficienza, invece di avanzare delle proposte. Le proposte le deve fare il governo e le deve approvare il parlamento. Per questo motivo il 19 è una manifestazione che parla al governo”.

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”Il governo da parte sua sfugge al confronto. Conclude Bonfanti “Quando un paese va verso una crisi profonda che divide, prova a rimettersi insieme, ad unirsi. Chi è responsabile prova a mettere insieme tutte le rappresentanze e trova un’intesa per andare avanti.”

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