Sacconi: Decreto part-time insufficiente, serve Flessibilità in uscita

“La legge Fornero ha drasticamente innalzato l’età di pensione senza prevedere né scalini né scaloni, ovvero fasi di transizione. Essa è oltre a tutto intervenuta nell’epoca denominata come “quarta rivoluzione industriale” per il salto tecnologico che consuma molti lavori. In numerose aziende molti lavoratori anziani sostengono con fatica i cambiamenti tecnologici e l’allungamento dell’età di pensione per cui si produce un interesse convergente con le imprese ad individuare i modi di una uscita anticipata ma protetta”. Così Maurizio Sacconi, presidente della Commissione lavoro del Senato, nel blog dell’Associazione amici di Marco Biagi.

“Le due ipotesi legislative oggi disponibili sono molto onerose e presuppongono un lavoro a tempo parziale che nessuna delle parti desidera. Lo stesso decreto odierno sarà ragionevolmente utilizzato da pochissime grandi imprese e il part-time sarà vissuto come una finzione.

Accanto alla auspicabile flessibilità dell’età di pensione, almeno per coloro che erano già adulti all’atto di approvazione della riforma, dovremmo finalmente individuare una possibilità di esodo anticipato per non più di 3-4 anni protetto da versamenti contributivi e da un sostegno al reddito distribuiti tra lo Stato e il datore di lavoro a sua volta incentivato dalla deducibilità dei relativi oneri.

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Non si tratta quindi di rinunciare ad un percorso di riforma che allunghi la vita lavorativa ma di accompagnarlo con soluzioni transitorie dai modesti oneri di finanza pubblica e dall’impatto positivo sulla vita delle persone e delle imprese”.

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