Damiano: Basta ‘marchette’ elettorali ecco cosa serve per la previdenza
“Per superare la crisi della politica e la distanza che la separa sempre più dai cittadini, bisogna occuparsi di problemi reali e farlo bene. Il tema delle pensioni è molto popolare: lo dimostra la petizione online promossa da “Progressi” sulla flessibilità previdenziale (Damiano-Gnecchi) che ha raccolto in pochi giorni oltre 18.000 firme”. Così Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera.
“Su questo argomento – prosegue – che influenza molto l’orientamento degli elettori, non bisogna fare annunci avventati o proposte che non colgono l’obiettivo. Il Premier Renzi è uscito finalmente allo scoperto, anche grazie alla pressione esercitata dal Parlamento, dai sindacati e dai cittadini”.
“È positivo – spiega Damiano – il fatto che venga confermato che il tema verrà affrontato nella prossima legge di Stabilità, ma la proposta annunciata, che aspettiamo di leggere nero su bianco, pare del tutto insufficiente.
- La misura di flessibilità deve essere strutturale e non limitata ad alcune platee anagrafiche di lavoratori (i nati dal ’51 al ’53, come ha detto Renzi);
- deve essere l’anticipo (noi diciamo fino a 4 anni), con una penalizzazione accettabile, dell’assegno pensionistico e non un prestito;
- l’ente erogatore deve essere dunque l’Inps e non una banca”.
“Infine, non vanno dimenticati gli altri problemi previdenziali, alcuni dei quali causati da veri e propri errori della politica:
- lavoratori precoci,
- ottava salvaguardia,
- opzione donna,
- ricongiunzioni,
- lavori usuranti e
- indicizzazione”.