Damiano: Se solo si affrontasse la questione con la stessa enfasi che si riserva per il Referendum…
“Se solo una parte della passione e dell’enfasi che la politica mette su Referendum costituzionale, Italicum e data della consultazione fosse dirottata sulla questione sociale, avremmo la certezza di poter risolvere qualche ingiustizia in più e di avere qualche povero in meno. Nessuno mette in discussione il valore della riforma della Costituzione e del suo legame con la legge elettorale, sulla quale stanno disquisendo insigni giuristi e politici, ma non vorremmo che si sottovalutasse l’impatto, ben maggiore, che lavoro, povertà e previdenza potrebbero avere sull’esito del Referendum”. Così Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera.
“Non si tratta – prosegue – in questo caso, di una platea più o meno ristretta di esperti, ma di milioni di cittadini che vivono, oggi, la percezione dell’ingiustizia sociale. Per questo attribuiamo un valore decisivo all’esito del confronto tra Governo e sindacati e insistiamo sui contenuti che, oltre ai temi essenziali della flessibilità e dell’incremento della quattordicesima ai pensionati, devono anche risolvere l’ottava salvaguardia degli esodati e Opzione Donna”.
“Circa la tempistica, non abbiamo dubbi sul fatto che il Referendum si debba tenere dopo l’approvazione della legge di Bilancio alla Camera: se le soluzioni sui temi sociali dovessero risultare insufficienti, molti cittadini si sentirebbero autorizzati a votare no al Referendum”, conclude.
Fonte: Pensionitoday
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