Pensioni: Toto-vice-ministri mentre Damiano parla di Renzi!
Restano tanti e irrisolti i problemi del sistema pensionistico italiano e se fino a qualche settimana fa per impostare un eventuale nuovo impegno in merito si aspettavano le nomine dei nuovi ministri, soprattutto di Economia (Padoan) e Lavoro (Poletti), ora la palla passa anche nelle mani di viceministri e sottosegretari.
Al via il toto nomi, dunque – il numero complessivo si aggira intorno alle 45 figure tra viceministri e sottosegretari – nomi da cui molto dipenderà il lavoro del nuovo governo ed eventuali decisioni su questioni importanti, come quella delle pensioni e dei cambiamenti necessari da apportare ad esse, soprattutto per sciogliere nodi cruciali come quello di esodati e della pensione anticipata per lavoratori precoci e usuranti.
Insieme a Padoan all’Economia e a Poletti al Lavoro, al momento i nomi che maggiormente circolano sono quelli di Nicola Stumpo, ex componente della segreteria di Bersani, della lettiana Paola De Micheli e di Pier Paolo Baretta.
Tra i possibili sottosegretari sembra essere entrato anche Bruno Tabacci, del centro democratico; In salita le quotazioni del presidente del Consiglio comunale di Firenze, Eugenio Giani e tra i renziani anche Angelo Rughetti; per Scelta Civica Pietro Ichino (al Lavoro), Enrico Zanetti o Irene Tinagli. In pole anche Andrea Olivero al Welfare.
Nel frattempo il portale Ilsussidiario.net ha intervistato Cesare Damiano, ex ministro del Welfare e ora Presidente della Commissione Lavoro presso la Camera dei Deputati tra le fila del Partito democratico; Leggiamo insieme cosa ha detto:
Discorso del neo premier Renzi
“Per me è molto grave che Renzi non ha parlato delle pensioni – ammette Damiano – le pensioni sono un argomento centrale, del resto anche lo stesso premier aveva dichiarato che il tema dei cosiddetti esodati doveva essere risolto”.
Esodati
“Se davvero se ne è dimenticato è grave, se non fa parte delle sue scelte è altrettanto grave, perché è un argomento che va assolutamente affrontato. Non soltanto perché c’è una promessa da parte dello stesso Renzi, ma anche perché non saprei come possiamo risolvere il problema degli esodati se non accettiamo una correzione della riforma Fornero in due direzioni:
- La prima è quella di mettere risorse sufficienti per trovare una soluzione al dramma di quanti sono rimasti senza lavoro e senza pensione mentre
- Il secondo punto riguarda l’introduzione di un meccanismo di flessibilità del sistema pensionistico”.
Coperture Finanziarie
“Siamo passati da una situazione nella quale se chiedevamo 30 milioni la Ragioneria dello Stato ci bacchettava perché le risorse erano scarse, a una situazione nella quale l’ipotesi di Renzi ci farà spendere 85 miliardi. Basti infatti pensare che il pagamento dei
- debiti della Pubblica amministrazione è pari a 40 miliardi,
- la riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori è pari a 10 miliardi,
- il fondo di solidarietà per le piccole imprese pari a 20 miliardi e
- gli ammortizzatori sociali universali a 15 miliardi
Siamo in una situazione nella quale pare sia compatibile una richiesta di interventi a 85 miliardi, e in questa condizione è possibile anche reperire risorse ben più modeste per quanto riguarda la soluzione definitiva del tema delle pensioni” conclude Damiano.