Pensioni: Governo Renzi, che cosa c’è in programma?
Si attendono per il mese di giugno diversi appuntamenti con tante questioni ancora aperte: esodati, quota 96 e prepensionamenti.
Il Governo intende partire il 13 di giugno, con la questione riguardante il pubblico impiego. Si discuterà del prepensionamento, da concedere a chi ha maturato i requisiti in vigore prima dell’arrivo della legge Fornero. Ma al momento, la misura è consentita solo nei casi di eccedenza del personale e per chi è in esubero.
In pratica gli statali esonerati resteranno a casa ma continueranno ad incassare il 65% del loro stipendio, oltre ovviamente ad avere tutti i contributi regolarmente versati per non penalizzare l’importo del futuro assegno previdenziale. In realtà, e a ben guardare, la riforma è più complessa: quello sintetizzato da Madia è solo l’ultimo passo poiché il prepensionamento passa prima per l’esonero obbligatorio.
La misura riguarderà, infatti, in una prima battuta i dipendenti meno qualificati, a ridosso della pensione (al massimo cinque anni al ritiro) e che abitano fuori dai centri urbani in cui lavorano. Questi ultimi potrebbero essere ricollocati con orari ridotti presso amministrazioni nel loro comune di residenza. Ovviamente questa possibilità viene offerta in cambio di una riduzione dello stipendio (stimata al 20-25% della retribuzione): una sorta di patto per ridurre gli sprechi nella PA senza incidere sul livello occupazionale.
Il 15 giugno invece sarà la data ultima per decidere in merito alla questione dei quota 96 della scuola. Questi circa 4 mila tra docenti e personale scolastico potranno andare in pensione a partire da settembre. Purtroppo le intenzioni del Governo non sono ancora del tutto chiare.
Il 23 giugno poi sarà discussa alla Camera la proposta di legge sugli esodati presentata da Cesare Damiano. Giuliano Poletti ha lasciato ben sperare in proposito, definendo la questione esodati “una priorità a cui si cerca di trovare una soluzione strutturale”.
Proprio il ministro del Lavoro ha parlato della possibilità si estendere il prepensionamento anche al settore privato. Poletti ha annunciato questa possibile nuova mini riforma che prevede l’accesso alla pensione anticipata agli over 60 rimasti disoccupati. Il meccanismo – anche qui – è ancora ignoto, così come sono ignote le coperture finanziarie per sostenere la proposta. Tra le varie problematiche ha detto il ministro stesso: “C’è la situazione di chi intorno ai 64 anni si è ritrovato senza lavoro, ma gli manca ancora un anno, un anno e mezzo alla pensione. Per queste persone stiamo pensando a un ponte che li possa portare più velocemente all’assegno pensionistico”.
Vedremo nei prossimi giorni se giungeranno nuovi dettagli sulle possibili misure.