Tagliare le pensioni d’oro? Poletti: Parliamone ma così non si risolve il problema

Il taglio delle pensioni più sostanziose “è un tema che si può affrontare, ma ha tante implicazioni, la prima delle quali è la pensione d’oro: è a 5mila, 4mila, 2mila euro? lordi o netti?”. Così il ministro del Lavoro Giuliano Poletti durante un’intervista a 2Next, in programma ieri sera su Raidue. [jetpack_subscription_form show_subscribers_total=0 title=”Iscriviti alla nostra newsletter” subscribe_text=”” subscribe_button=”Registrami alla

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Poletti promette ancora sulla Flessibilità in Uscita ma gela gli Esodati ‘capitolo chiuso con la Settima Salvaguardia’

“Quello che abbiamo valutato si potesse fare sulle pensioni è nella legge di stabilità. Io, in particolare, credo molto nel part-time per gli ultimi tre anni di vita lavorativa. Dobbiamo valorizzare i modelli organizzativi che consentano lavoro più flessibile nella parte finale del proprio lavoro”. Così il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti in una intervista raccolta ieri sul Sole 24 Ore.

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Maestri interroga Poletti sui ‘Contributi Silenti’

“Questi accantonamenti, pretesi per legge dai lavoratori e non restituiti in alcuna forma, hanno ripercussioni gravi, in caso di decesso del lavoratore, soprattutto sulla sua famiglia. Attualmente, se un lavoratore non raggiunge il minimo di contributi versati, previsto per il conseguimento della pensione, e non ha lavorato negli ultimi 5 anni almeno 1 anno, non sono utilizzabili dal coniuge superstite,

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Messina risponde a Poletti, ‘basta annunci spot che prima annunciano la flessibilità e poi la smentiscono’

“Il ministro Giuliano Poletti dichiara oggi che non si può fare un intervento spot sulle pensioni e sulla modifica della legge Fornero? Noi di Idv ribattiamo che non si può nemmeno continuamente assistere a dichiarazioni spot che annunciano una volta la flessibilità in uscita, la volta dopo la smentiscono per poi riproporla chissà quando”. Così Ignazio Messina, segretario nazionale dell’Italia

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Pensioni: C’è chi vuole dividere per imperare

Qualche giorno fa abbiamo pubblicato un articolo a firma di Giuseppe Zaffarano, presidente dell’associazione Lavoro Over 40, riguardo la proposta di riforma delle pensioni a firma del presidente dell’Inps, Tito Boeri. Sullo stesso argomento riceviamo e volentieri pubblichiamo un intervento (di segno opposto) a firma del vice presidente di Atdal Over 40, Armando Rinaldi. “La recente “sparata” del Presidente Inps Tito

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Presidio degli Esodati a Roma il 3 dicembre

Riceviamo e volentieri pubblichiamo: Prendiamo atto con forte disappunto e rammarico che il Senato non ha voluto accogliere il nostro accorato appello (che ripetiamo in allegato  e riproponiamo con determinazione a Governo e deputati tutti) per modificare l’art.18 della Legge di Stabilità 2016 allargando la 7’ salvaguardia a tutti i 49.500 “esodati non salvaguardati”. Mancato accoglimento fortemente condizionato dal Governo

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Una rivoluzione (piccola, piccola)

Riportiamo il commento di Giuseppe Zaffarano, presidente dell’Associazione Lavoro Over-40, riguardo la proposta di riforma previdenziale resa pubblica il 6 novembre 2015 dall’attuale presidente dell’Inps, Tito Boeri. “Il Presidente dell’INPS Tito Boeri ha annunciato alcune proposte di modifica dei trattamenti INPS introducendo una novità che avevamo già prospettato da oltre 10 anni: quella di dare un assegno agli over 50/60

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Poletti: Pronti a sperimentare meccanismi di invecchiamento attivo

“Nella legge di stabilità – spiega Poletti – abbiamo proposto un part-time in uscita a chi ha ancora tre anni di lavoro prima di concludere la propria attività professionale”. Così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti a margine dell’assemblea diConfindustria Verona. “Credo che questa sia una scelta che in termini di prospettiva, va fatta. Noi dobbiamo immaginare che di fronte

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Perché contesto Boeri

L’intervento di Carlo Sizia del direttivo Federspev: E’ da più di mezzo secolo che opera l’istituto (ovvero il meccanismo) della perequazione o indicizzazione automatica delle pensioni in godimento, in perfetto ossequio all’art. 38, c. 2, della nostra Costituzione, che ha previsto che ai pensionati siano assicurati “mezzi adeguati alle loro esigenze di vita”. Tuttavia nell’ultimo quarto di secolo, a partire

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L’alibi dei vitalizi; l’obiettivo sono milioni di pensioni retributive

L’obiettivo e’ chiaro: intaccare il sistema pensionistico retributivo. Vale 254 miliardi di lire e una riduzione del 30-40% portera’ nelle casse dello Stato, come minore spesa, qualcosa come 76–100 miliardi di euro. Una manna per l’Inps ma un salasso definitivo per i pensionati! Per anni, invece, abbiamo sentito discettare, nei media, di vitalizi. Fumo negli occhi. Anche a voler abolire

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